GORA di Miriam Maria Santucci

Leggi un libro. Mettiti in ascolto

Gora è una bambina con due occhi grandi e attenti, con i quali fotografa il suo mondo tutto, luci odori e suoni compresi, in un cuore sensibile da poetessa. Nel suo scrigno segreto mette la sua famiglia, i suoi trasferimenti, il suo cane e la sua insegnante, collocandoli in uno spazio preciso, immerso in un tempo scandito da eventi tristi, ma così veri. È l’Italia del dopoguerra, distrutta ma in ricostruzione. Piegata dalla povertà, ma pronta a rialzarsi, per trovare una nuova propria identità e forgiare il proprio futuro. Come del resto fa Gora stessa.

Gora ha tre doni: sa guardare, sa ricordare e narrare. Con il primo cattura i dettagli della sua infanzia. Col in secondo li ha portati fino a oggi. Con la sua capacità di narrare, infine, ci permette di viaggiare nel tempo, anzi in un’altra dimensione.

Talento precoce della Poesia Italia, l’autrice forse paga il lungo vagar per il mondo per assecondare le necessità della vita. In questo libro ripercorre le sue origini famigliari e letterarie. Il ricordo della sua vita narrato come un romanzo a episodi, quelli più significativi per ogni anno tra il ’44 e il ’56 , lascia infine lo spazio a una stanza più intima e diretta col lettore. Una sorta di riflessione sul senso di un tale viaggio, più che un lascito, una domanda.

Personalmente ho amato questo libro, GORA, e il mondo doloroso e fatalista di quegli anni. Un viaggio che ho sfiorato, ma che non per questo sento lontano. Grazie Miriam.

“Gora si soffermava a lungo sopra quel tetto, a pensare e a riflettere: osservava le lucine delle sontuose cappelle e quelle delle semplici lapidi, che nel buio si confondevano con le luci della vicina città. Cosicché, di notte, non si distinguevano più le tombe dei ricchi da quelle dei poveri, né le luci dei vivi da quelle dei morti!”

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